lunedì 27 aprile 2015

RECENSIONE DEL LIBRO "IL DOPPIO" DI ANTON F. MILICIA




"Il mondo terreno non può funzionare senza di noi, perché è su di noi che si poggia". Questa frase tratta dal libro "Il Doppio - Il martello dell'Ade" di Anton Francesco Milicia, rappresenta in pieno l'essenza del male che comanda incontrastato sulla terra. E il male la insidia sottilmente in quest'opera con la sua "Terra di sotto". Una storia country-horror che ci offre - soprattutto nella prima metà - uno spaccato storico, culturale e sociale di territori ricchi di tradizione e fascino quali quelli della Locride calabrese e della Maremma pisana.
Casignana è il luogo da cui parte questa avventura nei sottostrati sociali e culturali di un'Italia poco conosciuta. Protagonista ne è Lorenzo, geometra iscrittosi tardamente alla facoltà di Architettura, con una tesi su Giovanni Michelucci da terminare e una laurea da conseguire. Intraprende un lungo viaggio per arricchire di materiale la propria ricerca, che dalla Calabria lo spinge lentamente su fino in Toscana, precisamente a Sasso Pisano, piccola località turistica famosa per i suoi soffioni e lagoni boraciferi sfruttati per la produzione di energia elettrica. Qui verrà a contatto indirettamente con la Terra di sotto e con chi la governa. Questo mondo sotterraneo, anche se non pienamente descritto, risulta essere una sorta di Inferno in cui demoni insaziabili si nutrono di anime, ribollendo tra i vapori sulfurei delle falde acquifere sotterranee.
Dopo una premessa che ci mostra uno squarcio paesaggistico dell'Italia, nella terza parte del libro si entra nel vero e proprio scenario horror. In alcune scelte questa parte smorza un po' dell'attrattiva che aveva suscitato precedentemente nel corso della lettura. Forse anche per l'aspettativa di addentrarsi in questa Terra di sotto, di cui l'autore definisce solo alcuni sprazzi, soffermandosi più che altro sul misterioso e macabro rituale del "Mosaico".
L'opera ingloba sapientemente nel proprio sviluppo elementi di storia, cronaca nera e letteratura, nonché di arte, tecnologia e medicina. È un insieme di conoscenze ben inserite qua e là nella vicenda che dimostra una notevole consapevolezza dell'autore della materia trattata (com'è giusto che sia), seppure in alcuni dialoghi certi concetti risultino superflui e stonino leggermente con le vicende narrate. Milicia riesce inoltre a valorizzare la sua zona e i prodotti della stessa, incuriosendo il lettore verso le località della costa ionica calabrese, ma anche di Sasso Pisano e dintorni, tanto da spingerti a voler intraprendere un viaggio solo per visitarli e ripercorrere le tappe della storia. Scenari in cui il demonio sembra far sentire prepotentemente il proprio pestilenziale respiro di zolfo per mezzo della natura.
Belle e colorite le descrizioni e le metafore, che ti fanno calare perfettamente nell'atmosfera horror (un esempio: il bastone dell'inquietante vecchietto sulla passerella metallica che risuona come campane a morte).
Unica piccola pecca di questo libro sono a mio avviso i dialoghi. L'autore infatti, pur conferendo a ognuno dei personaggi un dialetto tipico del luogo, talvolta li fa esprimere sullo stesso tono (colto) e in questo modo i dialoghi non danno giusto spessore ai personaggi, facendoli apparire molto simili tra loro e non delineandoli quindi nelle loro singole personalità (questo si evince soprattutto dall'ingegnere rasta, dal prete e dal vecchio col bastone). Per questo motivo i dialoghi risultano talvolta poco convincenti e forzati, tanto da spezzare la suspense che poco prima si era venuta a creare; i personaggi dicono più di quello che dovrebbero, rompendo quel velo di mistero che avvolge la vicenda. Questi aspetti, seppure possano risultare irrilevanti per i più, a mio parere smontano in parte la struttura della storia, precedentemente ben costruita, facendola così apparire un po' prevedibile.
Nel complesso è comunque un buon libro, che ti lascia incollato alle pagine grazie a un ritmo incalzante e una narrazione mai eccessivamente prolissa, ma anzi ben bilanciata.
Ogni capitolo è accompagnato da immagini realizzate dall'autore e inserite alla fine di ognuno di essi; intrigante anche la copertina, sempre a cura dell'autore.


Fab Draka

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