Come se questo giorno non fosse già triste abbastanza, è
arrivata la notizia che tutti noi niscemesi speravamo di non sentire mai. Il MUOS è stato completato.
Qui la notizia riportata da Giovanni Pitarresi
sul gruppo Facebook "Fermiamo il MUOS a Niscemi Sicilia":
Ospedali e opere
pubbliche iniziati e mai terminati? Tutta un’altra storia con le istallazioni
che servono alla guerra perenne nel Mare Mediterraneo. Scortati dalle forze
dell’ordine italiane, con la benedizione dei politici (si fa per dire) locali e
lontani, in meno di tre giorni, da venerdì 24 a domenica 26 gennaio 2014, i tecnici e gli operai italiani e Marines hanno
completato, con una grande gru, l’istallazione delle famigerate e gigantesche
parabole del MUOS (Mobyl User Objective System), il sistema satellitare di
comunicazione che i Marines USA stanno istallando in contrada Ulmo a Niscemi,
in Sicilia. Il MUOS servirà a mettere in comunicazione, tramite emissione di
onde elettromagnetiche di cui non si sa nulla di certo, tranne quello che
dicono i militari, tutti i mezzi armati, dal semplice soldato alla grande
portaerei con testate atomiche, per la guerra perenne nel pianeta contro le
nazioni non allineate al mercato USA e alle monete occidentali. Fantascienza?
“No, venite in Sicilia a vedere la crescente militarizzazione del territorio e
come ci si sta preparando alle prossime guerre”, dice una mamma NO MUOS, con le
lacrime agli occhi.
Un’accelerazione dei lavori dovuta forse alla
ripresa della protesta popolare che vede assenti le forze dei partiti a fianco
della gente. Ma i comitati e i movimenti non demordono, continuano a monitorare
e a presidiare, per quanto possibile, la sughereta di Niscemi. Sabato 25
gennaio, due attivisti si sono incatenati al cancello di ingresso della base
dei Marines (Marines, si badi bene, non NATO, anche se ne hanno issato la
bandiera a fianco di quella dell’ex italico suolo, ormai zerbino di chi
rappresenta gli interessi dei guerrafondai). Nella stessa giornata,gli
attivisti hanno incontrato gli studenti di Niscemi davanti i cancelli
dell’impianto militare, mentre sono in preparazione due grandi manifestazioni:
il 22 febbraio a Caltanissetta per protestare contro la repressione delle
azioni realizzate dagli attivisti e il primo marzo, manifestazione popolare in
contrada Ulmo, Niscemi, per gridare, a chi si ostina a non sentire, che la
gente non vuole il MUOS, le antenne già attive e la guerra.
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