Si avvicinò lento, lasciò cadere la
birra sul prato e prendendomi alla sprovvista mi tirò per le spalle e mi spinse
contro la quercia. «Tu mi piaci» sussurrò buttandosi su di me con tutto il suo
peso. Mi baciò con violenza sulla bocca, impedendomi così di chiedere aiuto.
Spalancai gli occhi, non riuscivo a
credere che stesse accadendo. Mi dimenai per liberarmi ma lui mi teneva stretto
contro l’albero. A quel punto lo respinsi con violenza e mi pulii la bocca. Stavo
tremando. [...]
Si avvicinò di nuovo e io arretrai d’istinto,
ma quella volta mantenne un atteggiamento più tranquillo. Mi prese il mento tra
le dita. «Non puoi nemmeno immaginare quanto ti desidero...» disse a pochi
centimetri dal mio viso.
Lo guardai dritto negli occhi - ero
paralizzato dalla paura - quindi spostai il volto altrove, ma lui non si
arrese. Anche se quel gesto avrebbe dovuto fargli intendere il mio
disinteresse, lui continuò a fissarmi. Potevo sentire i suoi occhi su di me
quasi fossero capaci di toccarmi.
tratto da: "Principi azzurri a luci rosse", capitolo 1.
http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=875537
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