martedì 24 febbraio 2015

Recensione del libro "La vergine e lo zingaro" di H.D. Lawrence



H.D. Lawrence, autore del celeberrimo romanzo "L'amante di Lady Chatterley", ha una scrittura molto limpida e asciutta. Grazie a descrizioni paesaggistiche non troppo pompose riesce a delineare lo scenario in cui si muovono i suoi personaggi e per mezzo dei dialoghi fra questi ultimi riusciamo a scorgere le varie sfumature che li costituiscono.
In questo romanzo breve (o racconto lungo che dir si voglia) del 1930 ci descrive le vicende della giovane Yvette, figlia di un predicatore con una separazione alle spalle. Trasferitasi a Papplewick la famiglia di Yvette si presenta come un'accozzaglia di persone mal assortite. La sorella Lucille, ribelle quanto lei, è leggermente più responsabile ma non vuole ancora prendere marito ed è convinta che bisogna divertirsi prima di compiere una scelta tanto azzardata. La zia Cissie è un'arpia che odia a morte Yvette per la sua spontaneità e ingenuità, nonché per la sua indifferenza per i sentimenti altrui. La Mater, ovvero la nonna, è un fungo rinsecchito che non fa che brontolare e criticare la qualunque cosa non circoli nello spazio delle sue conoscenze e convinzioni. Infine il vicario, padre di Yvette e Lucille, è un uomo vigliacco, abbandonato dalla moglie, che teme possa essere odiato e abbandonato allo stesso modo dalle figlie.
L'incontro di Yvette con la comunità di zingari insidiatasi non molto distante dalla sua contea, stravolgerà le sue convinzioni sulla moralità e sull'amore, in conflitto fra istinto e costrizioni sociali.
Un bel libro anche se breve, scorre veloce in dieci capitoli striminziti. A mio parere Lawrence avrebbe potuto svilupparlo ulteriormente, specialmente verso la fine che diventa forse un po' troppo frettolosa. Ma Lawrence è Lawrence e non gli si può dir niente.

Autore: David Herbert Lawrence
Anno: 1930
Genere: narrativa, romanzo breve, romanzo di formazione
Punteggio: 5 stelle


Fab Draka

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