"Quel venerdì mi diressi
all’indirizzo indicatomi, era lì che si trovava lo studio della dottoressa
O’Neil. Mi spiegò che il suo paziente, Padre Peter, aveva avuto alcuni problemi
negli ultimi tempi a portare avanti i propri incarichi. Faceva spesso “pensieri
impuri” riguardo uomini che frequentavano la sua parrocchia e se tali fantasie
fossero continuate anche dopo averle sfogate, avrebbe rinunciato per sempre
alla propria posizione. Il mezzo tramite cui avrebbe deciso se lasciare o meno
la Chiesa sarei stato io.
Quando conobbi Padre Peter mi disse
che il nostro incontro era stato voluto dal cielo. Mi spiegò che quando aveva
preso la decisione di rivolgersi a una sessuologa, quest’ultima le aveva
proposto in principio di comprare una rivista porno gay per cominciare a sondare la propria sessualità. Ed era
stato lì che Padre Peter aveva scovato il mio annuncio, prendendolo come un
segno del Signore visto che il mio nome era Benedict. Per un attimo mi ero
domandato se la sessuologa non si sbagliasse sui propri rimedi terapeutici.
Non ero molto persuaso dalla
faccenda ed ero convinto che Dio non leggesse riviste gay. Non ero neanche
molto d’accordo sul fatto che quell’uomo dovesse testare la propria
omosessualità per lasciare la Chiesa. A mio parere il solo fatto di sospettarlo
avrebbe dovuto metterlo in guardia e farlo decidere a riguardo, ma si trattava
di un lavoro e sarei stato pagato per svolgerlo.
Quando entrai nell’ufficio lui era
già lì che aspettava seduto davanti alla scrivania della O’Neil. Non era
giovane e neanche bello, ma non importava perché sarei stato pagato caro (non
volli sapere come e dove si fosse procurato i soldi il prete). Gli strinsi la
mano, un gesto che sembrò procurargli già un brivido di piacere. La cosa mi
mise un po’ d’inquietudine, ma feci finta di nulla. Salutai anche la sessuologa
e mi misi a sedere.
«Bene,» iniziò la O’Neil, «La
terapia che ho consigliato a Padre Peter è quella di realizzare e quindi soddisfare la sua fantasia, signor
Benedict.»
«Mi chiami solo Benedict» dissi io
guardando con la coda dell’occhio il prete, che mi sembrava una pentola a
pressione. Era talmente infoiato che per un attimo ebbi l’impressione che non
avrebbe saputo resistere dallo scoparmi lì, davanti alla sessuologa.
«Io sono Tracy.» Mi sorrise
gentilmente e continuò. «Padre Peter sembra non riuscire a superare il
desiderio di andare a letto con una persona del suo stesso sesso. E dopo
attente valutazioni ritengo necessario realizzare questa fantasia per
intraprendere la strada della guarigione. Ovviamente, massima discrezione.»
«Non ho capito bene, vuole guarire
dall’omosessualità?» chiesi.
«No, io non mi ritengo omosessuale»
prese la parola il prete. «È solo che ultimamente ho questa fissazione e credo di
poter tornare alla serenità interiore solo dopo averla soddisfatta.»
Pensai che non fosse una cosa molto
sensata e nemmeno molto religiosa, ma non ero Dio e mi importava ben poco della
salvezza dell’anima di quel prete."
tratto dal
romanzo Principi azzurri a luci rosse,
capitolo 23: "Benedetto sia colui che viene nel nome del Signore"
#FabDraka #PrincipiAzzurriLuciRosse
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