giovedì 12 marzo 2015

PRINCIPI AZZURRI A LUCI ROSSE, ESTRATTO #8



"Quel venerdì mi diressi all’indirizzo indicatomi, era lì che si trovava lo studio della dottoressa O’Neil. Mi spiegò che il suo paziente, Padre Peter, aveva avuto alcuni problemi negli ultimi tempi a portare avanti i propri incarichi. Faceva spesso “pensieri impuri” riguardo uomini che frequentavano la sua parrocchia e se tali fantasie fossero continuate anche dopo averle sfogate, avrebbe rinunciato per sempre alla propria posizione. Il mezzo tramite cui avrebbe deciso se lasciare o meno la Chiesa sarei stato io.
Quando conobbi Padre Peter mi disse che il nostro incontro era stato voluto dal cielo. Mi spiegò che quando aveva preso la decisione di rivolgersi a una sessuologa, quest’ultima le aveva proposto in principio di comprare una rivista porno gay per cominciare a sondare la propria sessualità. Ed era stato lì che Padre Peter aveva scovato il mio annuncio, prendendolo come un segno del Signore visto che il mio nome era Benedict. Per un attimo mi ero domandato se la sessuologa non si sbagliasse sui propri rimedi terapeutici.
Non ero molto persuaso dalla faccenda ed ero convinto che Dio non leggesse riviste gay. Non ero neanche molto d’accordo sul fatto che quell’uomo dovesse testare la propria omosessualità per lasciare la Chiesa. A mio parere il solo fatto di sospettarlo avrebbe dovuto metterlo in guardia e farlo decidere a riguardo, ma si trattava di un lavoro e sarei stato pagato per svolgerlo.
Quando entrai nell’ufficio lui era già lì che aspettava seduto davanti alla scrivania della O’Neil. Non era giovane e neanche bello, ma non importava perché sarei stato pagato caro (non volli sapere come e dove si fosse procurato i soldi il prete). Gli strinsi la mano, un gesto che sembrò procurargli già un brivido di piacere. La cosa mi mise un po’ d’inquietudine, ma feci finta di nulla. Salutai anche la sessuologa e mi misi a sedere.
«Bene,» iniziò la O’Neil, «La terapia che ho consigliato a Padre Peter è quella di realizzare e quindi soddisfare la sua fantasia, signor Benedict.»
«Mi chiami solo Benedict» dissi io guardando con la coda dell’occhio il prete, che mi sembrava una pentola a pressione. Era talmente infoiato che per un attimo ebbi l’impressione che non avrebbe saputo resistere dallo scoparmi lì, davanti alla sessuologa.
«Io sono Tracy.» Mi sorrise gentilmente e continuò. «Padre Peter sembra non riuscire a superare il desiderio di andare a letto con una persona del suo stesso sesso. E dopo attente valutazioni ritengo necessario realizzare questa fantasia per intraprendere la strada della guarigione. Ovviamente, massima discrezione.»
«Non ho capito bene, vuole guarire dall’omosessualità?» chiesi.
«No, io non mi ritengo omosessuale» prese la parola il prete. «È solo che ultimamente ho questa fissazione e credo di poter tornare alla serenità interiore solo dopo averla soddisfatta.»
Pensai che non fosse una cosa molto sensata e nemmeno molto religiosa, ma non ero Dio e mi importava ben poco della salvezza dell’anima di quel prete."



tratto dal romanzo Principi azzurri a luci rosse, capitolo 23: "Benedetto sia colui che viene nel nome del Signore"


#FabDraka #PrincipiAzzurriLuciRosse

Nessun commento:

Posta un commento